Descrizione
Il centro abitato di Mazzarrone cominciò ad essere popolato in maniera permanente dopo l'Unità d'Italia, in seguito alle leggi che soppressero i beni ecclesiastici.
La confisca e la successiva divisione del feudo, favorì l'insediamento di questo territorio mediante l'affidamento in enfiteusi dei terreni.
Numerose famiglie provenienti dai centri iblei sin dal 1870 diedero vita a piccoli agglomerati, sviluppatisi nel corso del tempo.
I più importanti di questi insediamenti sono stati: Piano Chiesa, Botteghelle e Cucchi. Il nome di quest'ultimo quartiere è derivato dal soprannome portato dalla prima famiglia insediatasi in questa zona, e cioè quella dei Di Pasquale, composta da quattro fratelli e una sorella. Il nome Botteghelle, in gergo "putia", e' da attribuire al fatto che in questa zona sorsero le prime botteghe commerciali. La borgata di Piano Chiesa, in gergo "u cianu a criesa", e' cosi' chiamata perché in questo agglomerato sorse la prima chiesa. Il nome Leva è derivato dal barone de Leva, nella cui proprietà, fino ai primi anni del Novecento, rientrava una parte di territorio . Il nome Grassura, in gergo "a Rasciura" o "Grasciura", sembra che faccia un chiaro riferimento al nostro termine siciliano omonimo,che sta a significare "concime stallatico" e vuole probabilmente indicare la ricchezza agricola di quei terreni circostanti. Il nome Sciri deriva dal termine Xiri o Chiri che significa secco, asciutto e vuole probabilmente indicare che in quest'area un tempo sorgeva un lago che poi si è prosciugato. Ad una certa distanza da questi tre quartieri (Piano Chiesa, Botteghelle e Cucchi) si formarono i borghi di Grassura e di Leva, distanti rispettivamente 5 km (Grassura) e 4 km (Leva) dal centro di Mazzarrone, ovvero piazza Concordia. Ciascun insediamento nacque per trasposizione di gruppi familiari dalle vicine città: si trattava della cadetteria agricola dei centri vicini più grandi (Ragusa, Comiso) a cui erano state assegnate terre appartenute ai notabili locali. Resoconti orali, tramandati dagli anziani del paese, raccontano di schiere di fratelli che, poco dopo la conquista garibaldina, si insediarono in rudimentali abitazioni ricavate nei canneti lungo il corso del fiume Dirillo.
Da queste abitazioni precarie, esposte ai pericoli naturali (non ultimi i lupi), si passò poi agli insediamenti in opera muraria e quindi ai nuclei delle suddette borgate, destinate nel corso del tempo a fondersi in un unico nucleo urbano.
Piano Chiesa e Cucchi, insieme a una buona parte di Botteghelle costituivano la frazione Mazzarrone,appartenente al comune di Caltagirone, mentre la parte nord di Botteghelle apparteneva al comune di Licodia Eubea (la Via Cucchi, all'incrocio con la Via Botteghelle e la Via Licodia, divideva il confine tra i territori comunali di Caltagirone e di Licodia Eubea, di fatto tagliando a metà la Via Licodia e la Via Cucchi fra i due comuni). Le borgate di Leva e Grassura appartenevano al territorio di Caltagirone. Verso la fine degli anni cinquanta, si costituì un "Comitato per l'autonomia" delle diverse borgate (inizialmente vi era compresa anche la borgata calatina di Granieri, che all'epoca faceva parte della frazione Mazzarrone) che porterà, solo negli anni settanta, al raggiungimento dell'obiettivo.
Le borgate furono riunite in comune autonomo il 29 aprile 1976 con l'emanazione del decreto della Regione Siciliana.L'autonomia veniva sancita nella legge regionale 7 maggio 1976, n. 55, pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana" del 12 maggio 1976, parte prima, n.27. La legge regionale n. 55 del 1976, all'art.1, così dispose: la frazione "Mazzarrone" comprendente le localita' denominate "Mazzarrone-Botteghelle-Grassura-Contrada Leva- Cucchi", in atto appartenenti al comune di Caltagirone, unitamente alla località "Botteghelle-Sciri Sottano", in atto appartenente al comune di Licodia Eubea, sono erette in Comune autonomo e assumono la denominazione di "Mazzarrone". Un nuovo comune nasceva. La parte di territorio ceduta dal comune di Caltagirone è storicamente rappresentata dall'ex "feudo Mazzarrone", mentre la parte di territorio ceduta dal comune di Licodia Eubea è storicamente rappresentata dall'ex "feudo Sciri". Dal 1976 Piano Chiesa, Botteghelle, Cucchi, Grassura e Leva formano il centro abitato di Mazzarrone.